La mia 600 Multipla
FIAT 600 Multipla

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LA STORIA DELLA FIAT 600 MULTIPLA TAXI

Al salone dell’automobile di Bruxelles del 1956 fu presentata per la prima volta la Fiat 600 Multipla. L’idea era quella di proporre alle famiglie italiane un’utilitaria di basso costo che potesse essere sufficientemente capiente da contenere sino a 6 persone. L’ingegner Giocosa che riuscì a progettarla, realizzò senza saperlo la prima monovolume della storia dell’auto.

Gli allestimenti previsti erano di tre tipi:

- Una versione a 4-5 posti dotata di due file di sedili unici ed un ampio bagagliaio, ribaltando gli schienali dei due sedili si otteneva uno spazioso letto.

- Una versione a 6 posti con tre file di sedili, un sedile anteriore unico e nel vano posteriore quattro seggiolini singoli, due per ogni fila che potevano essere ribaltati a scomparsa nel pavimento, avendo così la possibilità di avere un ampio carico.

- Poi c’era la versione Taxi che prevedeva un sedile sdoppiato anteriore, uno per l’autista e l’altro su cui si potevano caricare le valigie e nel vano posteriore vi era un comodo divanetto; all’occorrenza si potevano ribaltare i due strapuntini posizionati davanti al divanetto ottenendo così altri due posti. Il colore della carrozzeria poteva essere di tinta unica o di due combinazioni di colori.

Nel 1959 a seguito all’introduzione del Nuovo Codice della Strada la Multipla fu modificata e furono aggiunte le frecce di segnalazione color arancione sulla fiancata, spostando i lampeggiatori anteriori sotto i fari che diventarono rotondi e che persero la simpatica forma a goccia che li aveva sino a lì caratterizzati, anche i gruppi ottici posteriori cambiarono di forma e dimensione. Poco dopo nel settembre del 1960 uscì la nuova versione 600 D con il motore di 767 cm cubici di cilindrata. L’allestimento esterno si differenziò di poco: i copri mozzi incrementarono le dimensioni , le feritoie sul cofano motore aumentarono di numero e fu cambiato il porta filtro dell’aria.
Il taxi ebbe un grande successo nelle grandi città perché era una vettura discretamente affidabile ed economica nella gestione. I taxi di Milano erano dotati di tassametro in genere della ditta Argo che veniva montato e punzonato presso l’officina storica dei taxi in via Messina, al fianco del tassametro veniva poi posizionata una piccola insegna luminosa con la scritta libero che si accendeva quando veniva azzerato il tassametro. Sul tetto c’era al centro il famoso pappagallo con la scritta taxi montata su vetro con scritta bianca sul davanti e rossa sul retro che si illuminava con l’accensione dei fari. Di fianco al pappagallo sulla sinistra e in prossimità dello sgocciolatoio veniva fissato il supporto per le palette in ferro dei turni, che variavano di colore e dimensioni secondo il turno di lavoro della vettura ( vedi bandierine). Successivamente le palette furono abolite perché ritenute pericolose in caso d’incidente.

All’interno sui pannelli delle portiere c’erano le targhette che avvisavano il cliente di scendere a vettura ferma e sul divisorio con il sedile anteriore c’era il prezzario in Lire anche in lingua francese ed inglese. In mezzo al divisorio troneggiava la targhetta “ Vietato sputare”, antico retaggio del periodo in cui la TBC era endemica, non dimentichiamoci che in quegli anni si trovavano ancora le sputacchiere nei posti pubblici e nei negozi. C’erano poi due luci di cortesia sopra al divanetto posteriore azionabili dall’autista e due maniglie pendenti in plastica applicate ai montanti delle porte posteriori, altre due maniglie cromate erano montate davanti agli strapuntini.

La Multipla fu prodotta sino al 1965 in circa 243.000 esemplari di cui 68.900 della prima serie.

 

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